giovedì 12 agosto 2010

Pensioni di invalidità, falsi invalidi e assicurazioni

Prendo spunto da diversi articoli apparsi sui quotidiani negli ultimi giorni che mi ha fatto riflettere su un problema ormai gravoso per l’ Italia.

Leggevo che i falsi invalidi si portano via l’ 1% del prodotto interno lordo e sono concentrati per buona parte in due regioni particolari: Campania e Calabria.

Premesso che queste false invalidità sono a mio avviso ma anche di coloro che hanno scritto sui giornali frutto di clientelismo da parte dei partiti politici meridionali che con questi “regali” si garantivano il voto e di conseguenza il governo delle regioni nonché degli organi istituzionali nazionali.

Riflettendo su ciò però mi sono venute in mente alcune cose che voglio condividere con voi.

Innanzitutto, l’ italico costume di saltare sul carrozzone per approfittare di rendite perpetue e questo è il caso delle rendite di invalidità false, che l’ attuale governo anziché perseguire i responsabili di dette truffe attraverso controlli incrociati stava per cadere nella solita trappola di imporre con il metodo della legge un ‘ innalzamento del requisito per godere delle rendita che dal 74% veniva spostato al 85%.

Si rileva come sia la percentuale precedente e quella proposta (che non è nel frattempo passata) sono inadeguate dal punto di vista economico a sostenere coloro che sono vittime di un’ invalidità cosi devastante, l’ importo erogato ammonta a euro 462,00 mensili.

Capite bene come questa somma sia inadeguata a sostenere sia una persona che la propria famiglia a fronte di un evento che lo ha reso invalido quasi totalmente, considerando che attraverso questa menomazione ci sarà stata la perdita del proprio lavoro, le proprie capacità psicofisiche a far fronte agli eventi quotidiani e via dicendo.

Piuttosto rifletto sul fatto, molto radicato in Italia, di come uno Stato inteso come tale non sia in grado di educare i propri cittadini al valore economico della propria persona, piuttosto che educarlo a percepire rendite di favore o attraverso i gratta e vinci o i giochi on line.

Educare al valore della propria persona e quindi del proprio patrimonio familiare che attraverso la sensibilità personale valuta la possibilità di garantirsi di fronte ad eventi drammatici come l’ eventuale perdita della capacità lavorativa in conseguenza di un infortunio o di una malattia invalidanti.

Se lo Stato non può garantire risorse economiche adeguate per erogare pensioni di invalidità deve responsabilizzare il cittadino affinchè provveda a coprire il gap lasciato dal legislatore attraverso coperture assicurative personali .

Adesso sorgono spontanee alcune domande:


  1. Non hai mai pensato caro amico cosa sarebbe della tua persona o della tua famiglia se improvvisamente un infortunio causasse un’ invalidità grave da compromettere la tua attività lavorativa nonché il patrimonio personale della tua famiglia ?
  2. Sarebbe sufficiente una misera rendita di poche centinaia di euro per garantirti le migliori cure e l’ assistenza per far fronte ad un grave infortunio ?
  3. Non ritieni che sia indispensabile già da subito pensare a quale sarebbe il “giorno dopo che accaduto” un fatto grave e tu dovessi chiudere la tua azienda o perdere il posto di lavoro ?

A queste domande c’ è una risposta appropriata a cui le compagnie di assicurazione sanno fornire risposte adeguate in termini di coperture assicurative e di garanzie.

Il fisco inoltre da una piccola mano a coloro che sottoscrivono una polizza contro gli infortuni, riservando un risparmio fiscale del 19% fino ad euro 1.291,00, incentivando quindi il ricorso alla previdenza individuale.

Dimmi il tuo commento in proposito,sarà per me di stimolo a proseguire nei prossimi giorni il tema qui affrontato.

P.S. Se vuoi avere informazioni ulteriori su queste coperture non esitare a contattarmi, compilando il form che trovi al link qui di seguito: INFORMAZIONI SU POLIZZE INFORTUNI

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